Disfagia negli anziani: quali sono i sintomi, le cause e le cure?

La disfagia è una condizione frequente in età senile, e si riferisce alla difficoltà di deglutire, traducendosi in uno sforzo maggiore nel processo di ingerimento di cibo o liquidi. Leggi il nostro approfondimento, e scopri cos’è la disfagia negli anziani, i sintomi, le cause e le cure.

19 giugno 2023
  • condividi su whatsapp
Disfagia negli anziani: quali sono i sintomi, le cause e le cure? Disfagia negli anziani: quali sono i sintomi, le cause e le cure?

La disfagia: difficoltà di deglutire nel soggetto anziano

Durante la giornata, deglutiamo oltre 2000 volte, e questo processo coinvolge tantissimi muscoli che, con il tempo perdono forza e coordinazione arrecando difficoltà, nel soggetto anziano, a nutrirsi adeguatamente, nonché rischi per la salute e relativi disagi sociali.

La deglutizione avviene attraverso la sinergia tra due sistemi ben distinti, quello respiratorio e il tratto digestivo, i cui muscoli e nervi lavorano insieme in modo coordinato e preciso.

Con il passare del tempo, in età senile, i muscoli del corpo perdono di forza e potenza, ciò accade anche per quelli coinvolti nel processo di deglutizione: tono e funzionalità vengono compromessi.

Disfagia: i sintomi

La disfagia non rappresenta una patologia, bensì un sintomo che può derivare dalla condizione precedentemente approfondita, oppure da patologie più gravi. La disfagia affonda le sue cause in condizioni distinte, tra cui i morbi di Alzheimer e Parkinson, alcune forme tumorali, oppure agendo sotto forma di effetto collaterale di alcuni farmaci, tra cui quelli anticolinergici, diuretici, chemioterapici.

I sintomi della disfagia sono molto chiari e si riferiscono all’alterazione della mimica facciale, alla ritenzione del cibo nel cavo orale, alla perdita di saliva, a tosse e alla sensazione di corpo estraneo in gola.

Il sintomo certamente più frequente e significativo è la difficoltà, nel soggetto anziano, di ingoiare il cibo. Tuttavia, altre sintomatologie possono sovente verificarsi, e più precisamente:

  • difficoltà nel processo di deglutizione
  • difficoltà a controllare il cibo in bocca
  • sensazione di soffocamento
  • incapacità di controllare la salivazione
  • presenza di cibo in gola
  • tosse durante i pasti
  • episodi frequenti di polmonite
  • calo ponderale
  • sensazione di debolezza
  • voce gorgogliante dopo la deglutizione
  • sensazione di rigurgito e vomito frequente
  • rigurgito nasale durante i pasti
  • formazione di catarro in gola

Come si cura la disfagia nell'anziano?

Le cause legate alla disfagia, come anticipato, sono differenti e, di conseguenza, lo sono anche i diversi trattamenti utili in caso di diagnosi.

La disfagia orofaringea vede necessario un controllo neurologico, che guiderà in seguito al supporto di specialisti della terapia di deglutizione, ovvero logopedisti o esperti della rieducazione della deglutizione.

In caso di disfagia esofagea nell’anziano la cura consiste nell’ intervenire con una dilatazione esofagea, anche per via endoscopica, oppure con un intervento chirurgico.

In questo caso è richiesto un intervento da parte di un infermiere specializzato che possa fornire l’assistenza infermieristica adeguata.

In tal caso è prevista un’alimentazione speciale a base di liquidi o tramite l’uso del sondino naso-gastrico.

Laddove il disturbo non sia particolarmente grave o accentuato, è possibile intervenire aumentando la frequenza dei pasti e riducendone l'abbondanza, oppure tagliando il cibo in pezzi molto piccoli. È consigliato inoltre preferire cibi facili da deglutire.

Le giuste scelte alimentari

La scelta dell’alimentazione è cruciale, nei casi di disfagia nell’anziano.

In base al quadro clinico è possibile personalizzare la dieta dell’anziano disfalgico, in questo modo:

  • eliminando dalla dieta cibi che potrebbero aderire al palato come gnocchi, cibi troppo friabili, biscotti e crackers e polveri come cacao e cannella;
  • sostituendo pasta riso e pane, con semolino crema di riso o patate lesse;
  • consumando carne o pesce tritati, uova o formaggi morbidi oltre a frutta e verdura sotto forma di mousse o centrifugati.

Si consiglia inoltre di valutare l’alimento in base a consistenza e densità: perfette le consistenze di brodo, semolino, formaggini, uova; no ad alimenti che sono ad alto rischio di soffocamento.

Rivolgersi ad una RSA, in alcuni casi, è la scelta migliore

Ti offriremo la soluzione più adeguata alle tue esigenze.

Torna alle notizie