Come prevenire la disidratazione negli anziani

Negli anziani la carenza dei liquidi è molto frequente e il pericolo della disidratazione è molto alto.

15 novembre 2023
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Come prevenire la disidratazione negli anziani Come prevenire la disidratazione negli anziani

È fondamentale riconoscere i sintomi della disidratazione per intervenire repentinamente ed evitare conseguenze, anche gravi, sull’intero organismo.

Negli anziani la carenza dei liquidi è molto frequente e, con l’arrivo dell’estate, il pericolo della disidratazione è molto alto. Leggi il nostro articolo e scopri come intervenire e fare prevenzione.

Perché gli anziani non hanno sete?

Anzitutto occorre fare un breve approfondimento sul perché in età senile viene a meno il bisogno di soddisfare la sete. Una recente ricerca afferma che uno dei principali motivi della disidratazione negli anziani dipende da una mancata trasmissione della stimolazione della sete da parte dei segnali sensoriali verso il cervello.

Questa condizione pare dipenda dall’invecchiamento dei tessuti, soprattutto dei muscoli dello stomaco, che indebolisce notevolmente lo stimolo legato alla sete, aumentando il rischio di disidratazione, che può causare conseguenze gravi nel soggetto anziano, addirittura la morte.

L’importanza dell’idratazione negli anziani

Il nostro corpo è composto dal 60% di acqua, la cui assunzione è davvero fondamentale per il benessere generale dell’organismo.

Basti pensare che si può sopravvivere, senza acqua, entro un tempo massimo di 14 giorni. Tuttavia, trascorsi appena due giorni, i problemi fisici sono inevitabili: il sangue diventa denso e il cuore fatica a lavorare, avvicinandosi al collasso.

Con il passare degli anni il corpo perde progressivamente liquidi e, dopo i 60 anni, la percentuale di acqua scende: negli uomini al 50%, mentre nelle donne al 46%.

L’attività dei reni diminuisce in modo progressivo, le tossine vengono rimosse in modo difficoltoso, causando una maggiore perdita di acqua e, conseguentemente, danni anche molto gravi.

I sintomi della disidratazione negli anziani

I sintomi della disidratazione negli anziani sono molto chiari e di facile identificazione. Occorre però distinguere due tipi di disidratazione, lieve e grave. La disidratazione lieve porta a:

  • urine di colore scuro;
  • secchezza di occhi e bocca;
  • crampi;
  • stanchezza e affaticamento
  • mal di testa
  • sonnolenza
  • irritabilità.

La disidratazione grave, invece, porta a:

  • calo della pressione sanguigna
  • aumento del battito cardiaco
  • difficoltà nei movimenti
  • crampi muscolari gravi
  • confusione, disorientamento e svenimenti
  • assenza di sudorazione
  • diarrea e vomito per oltre 24 ore

Disidratazione negli anziani: cosa fare?

La prevenzione in questi casi è determinante, ecco perché si raccomanda sempre di seguire alcune buone pratiche e regole necessarie a mantenere una buona idratazione nell’anziano.

Anzitutto occorre incoraggiarlo e stimolarlo ad assumere liquidi durante la giornata, rendendo facilmente accessibili tisane fredde ed acqua. Di conseguenza anche l’accesso alla toilette deve essere agevolato, così da permettere all’anziano un utilizzo facile, ogni volta che lo necessita. Anche Abbassare le tapparelle oppure chiudere le imposte esterne è utile, così da mantenere un ambiente fresco e ombreggiato. Un’altra cosa importante è favorire il consumo di frutta e verdura e far indossare abiti freschi e leggeri.

Come intervenire in caso di disidratazione nell’anziano

Agire subito è fondamentale in questi casi. In caso di disidratazione lieve si invita a reintegrare i liquidi attraverso un bicchiere d’acqua, anche con l’ausilio di una cannuccia. Se, invece, si tratta di un caso di disidratazione grave occorre reintegrare l’acqua attraverso una flebo, con una soluzione adeguata. Ovviamente quest’ultima opzione coinvolge il supporto di un medico.

Conclusioni

È quindi possibile prevenire la disidratazione negli anziani attraverso accorgimenti e pratiche quotidiane, non solo nel periodo estivo.

Azioni che presso le RSA Anni Azzurri rientrano nel processo di accudimento del soggetto anziano e della relativa sensibilizzazione in merito, in quanto si tratta di pratiche che sono fondamentali per una corretta gestione della persona anziana.

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